Le due aziende hanno stretto un accordo che dovrebbe agevolare l’accesso gratuito al WiFi delle strutture private come alberghi e ristoranti e, nel contempo, ripagare le strutture stesse dai costi di manutenzione delle reti wireless con tanto marketing e pubblicità.
Il progetto si chiama Facebook WiFi ed è partito con un pilota in 25 strutture della Bay Area di San Francisco. Nel periodo del test gli esercenti coinvolti hanno triplicato i loro check-in quotidiani e l’idea è di coprire tutti gli Stati Uniti, almeno per ora.  

La soluzione prevede che l’azienda continui a utilizzare i dispositivi e la rete preesistente, a questi si integra il Cisco CMX for Facebook WiFi, un software che crea una landing page specifica visualizzata da chiunque tenti di connettersi al WiFi dell’esercente. Il cliente esegue il check-in gratuito alla rete e la landing page indirizza sulla fanpage della azienda, in questo modo, insieme al clic per la connessione, l’utente potrebbe anche fare il like alla pagina, una combo niente male, per esercente e per Facebook.  

Ancora, accettare i termini del servizio significa anche che gli amici dell’utente potrebbero ricevere una notifica sulla sua attività il che crea ulteriore visibilità per l’azienda. E, ovviamente, l’utilizzo del WiFi sarebbe super controllato visto che i dati (sesso, età e tutto quello che è condiviso pubblicamente dall’utente) di chi accede sarebbero noti all’azienda e possono diventare ulteriore merce di scambio.  

Abbiamo specificato “tutto quello che è liberamente condiviso pubblicamente dall’utente” proprio per chiarire che il passaggio dei dati da Facebook al negoziante avverrebbe in totale consapevolezza del cliente. 

Lastampa.it